Il gioco del calcio è chiamato gioco per il fatto che ci deve essere una componente di divertimento, mi è successo personalmente di avere a che fare con preparatori dei portieri che svolgevano degli allenamenti molto schematici senza richiedere al portiere nessuna specifica capacità o abilità e senza comunque stimolare il portiere al miglioramento, tutto era molto facile da eseguire e piano piano stavo perdendo motivazioni e la voglia di allenarmi.
Secondo me può essere utile che il preparatore dei portieri sappia cosa c’è nella testa dei portieri e cosa loro pensano per dare il 100% durante gli allenamenti.
Prima di tutto come gia detto sopra gli allenamenti non dovrebbero essere mai schematici o monotoni, devono richiedere al portiere delle abilità in modo anche da aumentare la sua autostima, per esempio se io portiere riesco a eseguire un esercitazione in modo corretto e capisco che ho acquisito una nuova abilità e sto migliorando la mia autostima sia come persona che come portiere aumenta perchè so di aver progredito.
Personalmente penso che sia così per tutti, se non si ha la sensazione che si stanno facendo dei passi in avanti ma si rimane fermi o peggio ancora ci si accorge che si peggiora, succedono varie cose, la prima è che cala l’autostima del portiere, poi cala la motivazione, e a lungo andare anche la passione, perchè si ha una sensazione negativa nei confronti di quello che si sta facendo e tutto questo si ripercuote sulla gara della domenica aumentando sempre di più le difficoltà.
Se un portiere non sta vivendo un buon periodo durante la stagione ma sa che sta lavorando bene, nel modo giusto e che può contare sul suo preparatore, dentro di se rimane fiducioso e forte perchè sa che al martedi andrà al campo e lavorerà bene e con più determinazione per uscirne fuori e riscattarsi, viceversa se il portiere sa che sta lavorando male e non è motivato, penserà che sarà molto dura e la fiducia nei propri mezzi calerà sempre di più.
Questo per dire che è importante non rendere mai l’allenamento noioso o scontato, per fare un esempio: se noti che sulle tue conclusioni nelle esercitazioni il portiere ha vita troppo facile, devi adeguarti alle sue carattereristiche e rendergli la vita un po più difficile in modo da stimolarlo a sforzarsi di più per arrivare su una palla.
Se noti che i tuoi portieri non sono ricettivi durante gli allenamenti e sono chiusi con te prova a parlare con loro e a confrontarti senza metterti in una posizione di chiusura rimanendo aperto all’ascolto, io penso che se un portiere ti fa notare che qualcosa non va o che non si trova con qualche tuo esercizio essere permalosi non serve perchè vuol dire che se te ne parla ci tiene a quello che sta facendo e vuole fare bene, inoltre è un occasione per imparare entrambi qualcosa. 😉
Molto poco da aggiungere a ciò che è stato detto. Sottolinerei un altro aspetto fondamentale che da anni fa parte della nostra metodologia e cioè l’allenamento situazionale. Intanto perchè ti proietta verso situazioni di gara veritiere e poi (tema della tua mail) accresce di gran lunga l’interesse da parte del Portiere nello svolgimento dell’allenamento. Con un grado di attenzione e di applicazione superiori a quelli che potrebbero essere rappresentati dalla solita serie di 4,6,8 (ancora!!!!!!!) palloni calciati sempre dallo stesso lato o nello stesso modo.
Variare i mezzi x raggiungere gli stessi obiettivi “DEVE” rappresentare la prerogativa futura nel nostro lavoro. Un esempio: immaginiamo di lavorare sempre allo stesso modo con sedute standard, un giorno il nostro Portiere ha meno voglia del solito, farà l’esercizio subendo del tutto lo sforzo fisico-mentale a cui lo sottoponiamo. Se invece, nonostante la stanchezza, lo sottoponiamo ad esercitazioni nuove, lui rimarrà sempre stanco e farà sempre fatica, ma solo perchè l’esercizio è nuovo o diverso la sua capacità attentiva non gli consentirà di “subire” lo sforza. Ma si aiuterà a reclutare unità motorie sufficienti x “attaccare” la situazione che gli si presenta davanti. Non so se sono stato molto chiaro però ritengo che con il variare e stimolare l’allievo, i risultati sono sicuramente migliori.
Gaetano Petrelli
Ho letto l’articolo sopra riportato è posso dirti che condivido in pieno ciò che tu hai esposto e sono, anche, d’accordo con il commento di Gaetano Petrelli che ha ulteriormente approfondito la tematica inserendo altri elementi chiave. Non ritengo opportuno, di conseguenza inserire ulteriori chiarificazioni, in quanto l’argomento è trattato in modo ampio ed esaustivo.
Antonio La Serra
La prima cosa che chiedo ai miei portieri all’inizio della stagione e’ che io voglio che loro con me parlino senza farsi nessun tipo di problema.
Se per loro un esercizio che faccio fare non serve o e’ per loro inadeguato voglio me lo dicano per i seguenti motivi:
1) da un’attento confronto io posso spiegare loro il motivo per il quale lo faccio fare e loro mi possono spiegare i lati negativi secondo il loro punto di vista.
In questo modo loro imparano cose nuove da me ed io da loro.
Penso che senza confronto il calcio sarebbe ancora all’eta’ della pietra.
2) il fatto che loro parlino con me e abbiamo il coraggio di “contestare” alcuni miei esercizi fa accrescere la loro personalita’.
3)vuol dire che non fanno gli esercizi in modo passivo ma pensando a cio’ che fanno analizzando i movimenti.
4)Faccio spesso l’esempio del salto in alto….
Una volta si saltava con la pancia rivolta verso l’asta ora si fa il contrario.
Quindi l’atleta che per primo salto’ il maniera diversa fu deriso ma poi analizzando la sua prestazione si capi’ che era migliore.
Da questo dico che non bisogna avere paura di sbagliare.
Dal confronto si migliora sempre! sia l’allenatore sia il preparatore.
Questo e’ il mio pensiero.
Nicola
Ciao Mario ,ho letto il tuo articolo ,e condivido in pieno quello che dici . Io con i miei portieri prima di ogni allenamento parliamo della partita della domenica, e analiziamo insieme le situazioni ed eventuali errori ,e lavoriamo con esercizi per migliorare , senza far pesare l’allenamento , ma facendoli si lavorare ma nello stesso tempo che si divertano ,e alla fine ne parliamo .
Ciao nicola, tutto questo ti fa onore è molto importante il dialogo..complimenti per questo tuo modo di interpretare il ruolo di preparatore..
Ciao Gaetano, è un onore per me che un preparatore dei portieri del tuo livello segua il mio sito e sono d’accordissimo su ciò che hai scritto.
Alla grande Antonio 😉
Ottimo Bruno! 😉