In questo articolo ti voglio parlare nell’allenamento dei portieri della gestione da parte del preparatore dei portieri nei confronti del secondo portiere.
Per un portiere che fa il secondo in una squadra, specialmente se ha delle ottime capacità tecniche e potrebbe giocare alla pari del primo l’aspetto psicologico è quello da curare maggiormente da parte del preparatore dei portieri in quanto il secondo portiere non avendo un riscontro della partita della domenica a volte può trovarsi a dubitare delle proprie capacità e arrivare a pensare di non essere all’altezza di quello che gioca.
Il preparatore dei portieri in questo ha un compito fondamentale in quanto deve tenere molto in considerazione il secondo portiere, mentre il primo che gioca, specialmente se sta facendo bene si è creato le sue certezze riguardo le proprie capacità e ogni domenica le conferma, per il secondo il discorso diventa differente, l’unico modo per il secondo portiere per dimostrare il suo valore sono le partitelle con la squadra dove deve dimostrare prima di tutto a se stesso che lui c’è.
Durante gli allenamenti il preparatore dei portieri deve comunicare molto con i propri portieri, quello che gioca è normale che mentalmente si senta più forte e quindi a lui serviranno meno attenzioni rispetto al secondo, con questo non voglio dire che il primo portiere debba essere trascurato ma ovviamente giocando e facendo bene è gia in una situazione dove deve solo mantenere quello che sta facendo, io penso che il secondo portiere dentro di se si deve allenare pensando di essere il titolare,
se pensa di essere un secondo portiere dentro si sentirà tale e si comporterà da tale anche durante gli allenamenti e questo non va bene perchè comunica con quell’atteggiamento che accetta la parte di secondo portiere e che gli va bene così, mentre l’atteggiamento deve essere io faccio il secondo ma posso giocare anche io, senza essere presuntuosi ma con l’atteggiamento giusto.
Il preparatore dei portieri deve fare notare sinceramente al secondo portiere i miglioramenti che sta facendo e spronarlo a non mollare mai perchè l’occasione di giocare è veramente sempre dietro l’angolo e lui si deve fare trovare pronto quando sarà il suo momento deve lavorare per quell’occasione importante.
Il secondo portiere sia quando fa le esercitazioni che quando fa le partitelle si deve sentire come se fosse il primo allenarsi con la stessa determinazione con cui si allenerebbe se fosse il primo portiere, non c’è differenza, e inoltre deve approfittare per migliorarsi ancora di più nel caso il portiere che gioca effettivamente ha delle capacità in più rispetto a lui in modo da cercare di arrivare allo stesso livello prendendo anche umilmente dei segreti da quello che gioca.
ciao mario hai proprio ragione!!!e’ un vero e proprio casino avere due/tre portieri sullo stesso livello …anch’io faccio come dici tu nell’articolo:cerco sempre di lavorare la testa degli altri due,ogni tanto il segnale arriva altre volte(poche)purtroppo no!!!!!!colgo l’occasione per augurarti un buon natale e un felice anno nuovo!grazie di tutto.
Ciao Mario complimenti per il buon articolo, una ulteriore problematica è: se l’allenatore ti conferisce la responsabilità di far giocare il portiere + in forma, personalmente preferisco sia lui a decidere il titolare, a mè il compito di tenere motivato e stimolare il secondo. A mio parere fino alla categoria Allievi e se i portieri sono equivalenti hanno il diritto di giocare entrambi
Come sempre preziosi i tuoi consigli….grazie,auguri a te e al tu saff di buone feste,ciao.
Credo che sui portieri di riserva bisognerebbe affrontare interi capitoli a partire dalla tipologia di allenamento differenziato rispetto al primo portiere, proprio per consentire un recupero sulle capacita’ atletiche meno performanti, sia per quanto riguarda gli aspetti psicologici da adottare. Ci sono portieri forse che accettano “consapevolmente” la panchina proprio accettandosi come tali e non meno importanti del primo, avendo la consapevolezza di avere altre qualita’ sportive e umane. Un grande in questo senso e’ senz’altro Jimmy Fontana ora al Novara.
Ora mando un imput diverso da ogni insegnamento a cui in genere ci si deve attenere come preparatori dei portieri, per cui si insegna generalemte grinta , cattiveria decisionale e prevalenza …ai giovani portieri;….non potrebbe esistere forse un portiere che per giovialita’ caratteriale/mentale, nonche per buone prestazioni coordinative/atletiche potrebbe essere anche indirizzato e costruito e proposto a grandi squadre come tale ?…se egli stesso e’ disposto ad accettarlo come ruolo pressoche’ definitivo?…..
Essendo un secondo portiere devo dire che questo articolo mi è piaciuto molto 😉
Complimenti per l’articolo! Anch’io sono un secondo portiere per il momento, ma son convinto di riuscire a conquistarmi il posto primo poi. Sono un allievo classe ’94 e provengo da società priva di preparatore; avendo cambiato società questo è il primo anno che sono seguito da un preparatore e mi sto accorgendo di quanto sia importante. Non vorrei essere presuntuoso, ma per dire che quello che so fare l’ho imparato da solo con l’esperienza non sono ad uno scarso livello. Quello che mi manca è un po’ di tecnica e di sicurezza in più. Se tornassi indietro di qualche anno sceglierei sicuramente una società con preparatore!
Buone Feste
CIAO MARIO. CONCORDO CON TE’.. ULTIMAMENTE STO ALLENANDO 4 PORTIERI, MA CREDIMI, C ‘ E’ DA FATICARE, E’ IMPORTATNTE FAR SENTIRE TUTTI IMPORTANTI, IN MODO CHE SVOLGANO IL LAVORO AL MASSIMO..
Interessante l’intervento di Gianluigi, non lo so forse per carattere il secondo è un ruolo che non mi è mai molto piaciuto anche se è toccato anche a me farlo,
io penso che se è questo che intendi preparare un portiere si dalla giovane età ad adottare la mentalità da secondo portiere per come sono fatto io non riuscirei a lavorare su un portiere in quel senso, ma piuttosto lavorando con un secondo lo stimolerei comunque per cercare di giocarsi le sue carte.
Poi queste sono scelte che uno fa anche a seconda degli obiettivi che si è posto e delle aspirazioni che ha.
Un caro Saluto,
Mario
ciao Mario, mi stai dando degli ottimi consigli,anche questo articolo è ottimo. grazie di nuovo e auguroni di buone feste a te e a tutto il tuo staff .
sandro
Tutte balle l’unico modo per far essere cosciente il secondo portiere del suo valore è farlo giocare
Se ci sono due o tre portieri in una squadra si fa una partita per uno
Ciao, questo discorso lo puoi fare nei pulcini, piu sali di categoria e più essitono delle gerarchie, in prima squadra diventa più difficile far fare una partita per uno.
Buongiorno, interessante l’articolo. Mio figlio è un giovane secondo portiere U16 e il mister lo ha utilizzato mezza volta su 13 partite. E’ molto amico del primo, quindi non c’è rivalità, ma, quando vedeva che nelle 7 sostituzioni previste dal campionato, lui tra i 7 in panchina non entrava mai, ha salutato tutti e se n’è andato. Considerato anche che la squadra dove giocava non era una squadra da alta classifica ed anche qualche minuto lo avrebbe accontentato. Il preparatore è stato molto bravo a motivare i ragazzi e ad allenarli, ma penso che avrebbe dovuto comunicare di più col mister perché i livelli, a quello che diceva erano pari, più tecnico il primo, più istintivo il secondo. Poi, normale, si fanno delle scelte, ma a certi livelli, i ragazzi si stancano.