Oggi voglio condividere con te un aspetto molto importante che anni fa ho scoperto mentre mi allenavo, ricordo molto bene che una decina di anni fa avevo il problema di non riuscire a bloccare una palla, respingevo qualsiasi pallone mi veniva calciato anche le traiettorie apparantemente più semplici, questo perchè non mi fidavo della mia presa era come se quando andavo in presa accarezzassi la palla e non la tenessi mai veramente tra le mani.
Il preparatore che avevo a quei tempi molto bravo penso uno tra i migliori che ho avuto in carriera mi disse:”Per andare bene in presa sulla palla devi metterci tensione in quelle mani se ci vai con atteggiamento passivo non te tieni una”, ora a primo impatto non avevo ben capito cosa significasse metterci tensione fino a che pensandoci bene capii che significava che le mie braccia dovevano essere cariche,
nota bene cariche non rigide la rigidezza porta a creare un muro, cariche significa che devono essere come dire elettriche quando si va su una palla in tuffo ci si deve andare con la fame, la rabbia di voler tenere quella palla, se uno va in porta e quando va in presa le sue braccia sono deboli molli non si riuscirà mai a bloccare la palla perchè si subisce, quello che intendo io è proprio di caricare le braccia sentirle come se avessero dentro dell’elettricità.
Se alleni un portiere che va sulla palla in modo passivo prova a dirgli questa cosa, di caricare le braccia devono essere vive, deve come si dice “mangiarsela la palla”, ovviamente io qui sto presupponendo che il portiere conosca bene la tecnica di presa, ma ricordo molto bene quel momento perchè facendo così come mi aveva descritto il mio preparatore io andavo in presa su molti più palloni,
ovviamente c’erano quelle palle che non si potevano tenere ma anche in quel caso io riuscivo a indirizzarle lateralmente senza nessun problema nel modo corretto perchè le mie braccia erano cariche, vive e non passive come se fossero un muro su cui la palla sbatte, ero io che guidavo la palla e non la palla che decideva dove andare dopo aver toccato le mie mani.
Ricordati questa cosa è una cosa che parte dalla mente, carica le tue braccia magari inizialmente non ci riuscirai subito ma vedrai che così facendo riuscirai a tenere in presa molti più palloni.
Se vuoi raccontare la tua esperienza riguardo a questo aspetto o vuoi aggiungere qualcosa il tuo commento è ben accetto.
concordo pienamente ……
Ciao Mario, giusta la tua teoria e del tuo ex allenatore,anch’io durante l’allenamento propongo degli esercizi, in cui calciando in porta, logicamente non tiri angolatissimi, ad effettuare la parata sempre in presa,in modo che quando parte il tiro sono gia’ mentalmente predisposti alla presa della palla, in modo che acquisiscano abitudine e sicurezza su questi tipi di tiri nello specchio della porta e anche nelle altre situazioni che capitano in partita. Ciao,Paolo
Ciao Mario,articolo basilare e molto importante come sempre nel tuo stile.
Giustissimo quel che dici, vorrei soltanto aggiungere il Concetto di “portare via la palla” cioè dico ai miei Portieri di bloccare ed allontanare da quel punto la palla, proseguendo lo slancio del tuffo!
ciao mario , alle tue basilari osservazioni volevo aggiungere il fatto che molte prese effettuate dipendono soprattutto da una sicura condizione mentale! ricordo di essere riuscito a bloccare un pallone calciato con potenza da distanza ravvicinata e con spavalderia di aver detto all’attaccante che il pallone era gonfio abbastanza. avevo la stima della squadra e vivevo uno dei momenti piu’ belli della mia piccola carriera ….. ma ho vissuto periodi dove l’appoggio dei compagni mi mancava avendo appena cambiato squadra e ogni decisione che prendevo risultava sbagliata non riuscendo cosi a trattenere anche i palloni piu’ facili ma non x mancanza di allenamento ma di fiducia e autostima!!!! x questo ribadisco che a tutti i tuoi sicuri insegnamenti al caso , bisogna aggiungere quella fetta di sicurezza che un portiere deve sempre portarsi dentro . ciao mario
Ciao Paolo è assolutamente importante come tu fai allenare l’aspetto della presa secondo me in allenamento bisognerebbe provare sempre a tenere palla a menochè il tiro sia veramente forte allora è giusta la deviazione.
Ciao Stefano mi fa piacere ti sia utile ciò che ho scritto.
Ciao Franco secondo me il concetto di portare via la palla è più valido su un uscita bassa che su una conclusione a rete dove la prima cosa è tenere la palla, su un uscita bassa puoi portare via palla per allontanarti dalla zona dove ci sono avversari.
Ciao Fabio ciò che dici non fa una piega la condizione mentale è fondamentale per riuscire a tenere una palla e nel fare tutto il resto, è vero che ci sono periodi che tieni la palla e non sai nemmeno come hai fatto ti rimane la e periodi che non ne tieni una, l’autostima è fondamentale perchè ti permette di riuscire a superare anche i momenti negativi con più determinazione perchè sai di valere, è anche vero che nonostante ci sia l’autostima a volte si va sulla palla in modo morbido come ho descritto e non con la giusta cattiveria e tensione. grazie per il tuo commento veramente molto utile. Saluti Mario
Ciao Mario, hai assolutamente ragione. Mi ritrovo in quello cha hai detto e lo riscontro nei ragazzi che alleno. Anche io quando vedo uno dei mie ragazzi respingere o lasciare una palla che era tranquillamente bloccabile ripeto sempre che in quei casi devono andare sul pallone come se la dovessero mangiare. Uno di loro pero’ continua a commettere gli stessi errori nonostante i miei ripetuti interventi, e’ come se andasse sulla palla con la mani piatte ed ancora con scarsa tensione sulle braccia. Il ragazzo ha ormai 17 anni ed una buona tecnica di base, secondo me il ragazzo non e’ sempre mentalmente nella giusta tensione, e tende spesso ad autocompiacersi, credi ci possano essere altri accorgimenti per migliorarlo? Fabio F.
Ciao Fabio un altra cosa importante è che le mani quando si va in presa devono essere ben aperte perchè se si aprono nel momento in cui si vuole effettuare la presa c’è il rischio dell’effetto respinta, quindi un altro suggerimento che puoi dare al tuo portiere è quello di tenere le mani ben aperte per accogliere bene la palla, per quanto riguarda il fatto dell’autocompiacersi secondo me è una debolezza è un po come sedersi sugli allori di quello che di buono si è fatto, cosa molto pericolosa, non conoscendo il carettere del ragazzo non saprei come potresti rapportarti con lui per risolvere questa cosa, magari potresti sottolineare nel giusto modo che ha tanti aspetti su cui ancora deve migliorare e che ancora non ha fatto nulla, che la strada è lunga, con lui sottolinea meno gli aspetti positivi in modo da non farlo sedere sugli allori, ci sono alcuni ragazzi a cui fa male ricevere elogi specialmente quando sono molto giovani. Saluti Mario
Caro Mario il continuo confronto sui fondamentali è necessario in quanto i continui cambiamenti dei materiali (palloni,guanti ecc.) ci obbligano ad evolvere con esercitazioni apparentementi inutili ma che possono portare dei risultati interessanti sopratutto nel settore giovanile dove le mani sono ancora piccole oppure come già avete espresso la rigidità degli arti o le mani piatte. Es: pulini ed esordienti allenamento solo su prese variando la dimensione dei palloni partendo dal 3 a salire fino al 5 utilizzare anche metodi non convenzionali tipo freesby, palle rugby, volley e da canestro; i giovani capiranno già da soli di cambiare atteggiamento degli arti superiori in funzione dello strumento usato. Nella classica seduta con obiettivo le prese (pollici dentro o pollici in fuori) obbligare i cuccioli a tenere la palla e se sbagliano pazienza incoraggiamo anche l’errore importante è raggiungere l’obiettivo della PRESA di coscienza.
Grazie per la spiegazione,io non ho mai avuto
problemi quando giocavo.ma non riuscivo a spiegare la tecnica, a farmi capire in modo corretto
Ciao Marco molto interessante l’aspetto dei palloni diversi da utilizzare mi piace come metodo di lavoro e penso che sia molto utile perchè abitua i portierini a differenziare l’intervento di presa in base alle dimensioni e la forma dei palloni. Grazie del tuo come sempre utile intervento. Saluti Mario
Ciao Gianni felice e onorato di esserti stato utile..Saluti Mario
ciao Mario…
Volevo esprimere un mio pensiero…io sono dell’idea che se un pallone riesci a deviarlo in modo “guidato”, cioè controllando la respinta, allora sei anche in grado di bloccarlo, detto questo regali gratuitamente una respinta…
Ciao Francesco, sicuramente riuscire a guidare una palla in deviazione è molto importante ed esprime una grande padronanza dei propri mezzi del portiere, la presa deriva da molti aspetti che sono anche mentali e di tranquillità del portiere, sicuramente un portiere non tranquillo e con poca stima di se avrà più difficoltà a bloccare una palla e a fare anche le cose più semplici, il credere in se stessi è molto importante…
“ciao Mario…
Volevo esprimere un mio pensiero…io sono dell’idea che se un pallone riesci a deviarlo in modo “guidato”, cioè controllando la respinta, allora sei anche in grado di bloccarlo, detto questo regali gratuitamente una respinta…”
A mio modesto parere la respinta è un gesto tecnico a sè e saperla fare è imprenscidibile; detto questo, ipalloni che sai di non poter tenere DEVI sapere dove indirizzarli e questa è una cosa che si allena.
Per quanto riguarda i palloni: se la domenica gioco col pallone, e devo bloccare un pallone, siamo sicuri che imparare a mettere le mani intorno a un disco mi aiuti?
Ciao Daniele, guarda pochi giorni fa stavo parlando di questo aspetto con William Vecchi e lui dice una cosa che io condivido, se la palla è vicina al corpo e vicina alla spalla bisogna sempre andare per bloccarla, bisogna andare in respinta quando la palla è troppo lontana dalla spalla, sicuramente la deviazione è un aspetto che si allena così come la presa, ma secondo me la presa è la base la deviazione è un prolungamento della presa se non si riesce a bloccare si devia ma la base è la presa, non sono molto d’accordo sul fatto che se sai deviare un pallone allora lo sai anche bloccare sono due cose molto diverse, secondo me se lo sai bloccare allora puoi imparare anche a deviare, non ho capito bene la cosa del disco potresti essere più preciso?
Va da sé che per arrivare a questo step, c’è tanta tecnica di sensibilizzazione prima delle mani, singole e in coppia.
Sicuramente si