In questo articolo ti voglio parlare di un problema che si può incontrare durante la propria carriera di preparatore dei portieri specialmente se si è agli inizi.
Uno dei problemi che un preparatore dei portieri incontra all’inizio della sua carriera oltre all’aspetto tecnico quindi cosa far fare ai propri portieri, come farglielo fare, i recuperi ecc, è sicuramente l’aspetto dell’atteggiamento in quanto si ha a che fare con diversi tipi di personalità di portiere e sicuramente non è facile confrontarsi in modo ottimale con tutti e quindi non è facile motivare tutti i portieri a rendere al massimo perchè con ognuno bisogna porsi in modo diverso.
Esistono portieri, specialmente nel settore giovanile, che hanno poca attenzione e quindi bisogna utilizzare un certo tipo di atteggiamento, c’è chi magari viene da realtà oratoriali e non ha molta voglia di fare tutto quello che gli proponi e vuole fare solo ciò che va a genio a lui perchè era abituato così e prende tutto come un gioco, c’è quello che va in ansia per qualsiasi cosa ed è iper agitato perchè prende tutto troppo sul serio e poi se si è fortunati c’è quello che ha già l’atteggiamento giusto e prende con la mentalità giusta tutto, io li definisco quelli già con la testa da giocatori.
Per quanto riguarda l’ultimo tipo c’è poco che devi dirgli se non migliorarlo sull’aspetto tecnico e tattico e farlo lavorare bene e poi lui già sa cosa deve fare, non ha bisogno di altre cose, è il portiere ideale da allenare perchè “va da solo”.
Per quanto riguarda quello che prende tutto come un gioco e vuole fare come va a lui se vede che hai un atteggiamento troppo permissivo sei finito perchè inizia a fare come vuole e a non avere voglia di allenarsi, fa le cose svogliato e con sufficienza, con questo tipo di portieri secondo me bisogna essere tosti e avere un atteggiamento forte e deciso e se trova scuse o inizia ad inventarsi malanni inesistenti per non fare fatica bisogna subito redarguirlo con decisione e farlo stare sul pezzo senpre, con questo tipo di portieri ci vuole molta pazienza.
Sul tipo di portiere iper agitato che prende tutto seriamente e va spesso in ansia bisogna usare la tranquillità e se lo si vede troppo agitato e teso bisogna farlo calmare ricordandogli che non c’è fretta e che nessuno gli corre dietro e di fare bene il gesto tecnico senza andare in agitazione, ha bisogno di essere incoraggiato ma con calma senza agitarlo ancora di più e usare anche il sorriso e a volte l’ironia in modo che si tranquillizzi.
Di base però penso che per fare il preparatore dei portieri se sei alle prime armi ma diciamo in generale, ci vuole una grande passione per questo ruolo e soprattutto bisogna avere la voglia di documentarsi e migliorarsi confrontandosi con gli altri e ricordandosi che ci sono dei concetti di base che vanno seguiti per non andare fuori strada ed inventarsi cose che non esistono che sono più dannose che altro.
La cosa peggiore che un preparatore dei portieri può fare è quella di improvvisare o inventare esercitazioni che non hanno ne obiettivi, ne senso, penso che tutto debba essere funzionale a quello che il portiere deve fare durante la partita, ma soprattutto, che poi è il tema di questo articolo, ci vuole il giusto atteggiamento.
Un preparatore dei portieri non si può permettere di andare al campo e non avere voglia di allenare e non si può permettere di non documentarsi perchè ha comunque una grande responsabilità verso i ragazzi soprattutto poi se allena nel settore giovanile, è responsabile della crescita di un ragazzo, non solo a livello tecnico ma anche e soprattutto a livello caratteriale e non è poco.
Alla base ci deve sempre essere la voglia di migliorare e di crescere perchè quello è il motore di tutto e la voglia di fare crescere i ragazzi che alleniamo.
Parole sacrosante condivise in toto.
Grazie Mario per le tue attenzioni verso il nostro ruolo che è veramente molto difficile da interpretare sotto tantissimi punti di vista… è molto poco considerato!!!!👏a presto campione
Ciao Alfredo, grazie a te di seguirmi, è sempre un piacere per me. 😉
Ciao Fabiano, mi fa piacere che condividi.