Se vuoi preparare il tuo portiere in maniera efficace devi assolutamente seguire una regola di cui non puoi fare a meno questa regola ti permette di partire dalle basi fino ad arrivare a un lavoro più complesso con l’inserimento di difficoltà nelle esercitazioni che proponi, ti sto parlando della GRADUALITA’.
La gradualità ti permette soprattutto se alleni i portieri più giovani di non tralasciare nessun particolare e di partire dalle basi, una cosa secondo me errata è quella di fare svolgere a dei portieri che non hanno basi solide degli esercizi con inserite gia delle difficoltà che loro non riescono a gestire.
Ti faccio un esempio pratico se un giovane portiere, ti parlo dai pulcini fino agli allievi ha delle grandi lacune sui tuffi laterali rasoterra è tu lo metti a fare degli esercizi di tuffo in movimento e pretendi la perfetta esecuzione stai sicuramente sbagliando qualcosa.
A mio parere non possiamo pretendere un perfetto gesto tecnico sul tuffo rasoterra se al portiere che alleniamo mancano le basi principali per svolgere correttamente questo gesto.
La cosa opportuna da fare in questi casi è quella di fare svolgere le esercitazioni in maniera statica correggendo man mano gli errori che il nostro portiere commette, o meglio
Usare come esempio un portiere del gruppo che non ha queste lacune che fa vedere correttamente come deve essere svolto l’esercizio.
Questo è un metodo di apprendimento a mio parere vincente perchè gli altri portieri vedono un esempio pratico di ciò che devono fare nella maniera corretta.
Dopo che si vedranno dei netti miglioramenti nella componente tecnica che stiamo allenando possiamo aggiungere delle piccoli varianti o difficoltà che sicuramente il nostro portiere gestirà in modo più sereno avendo costruito delle solide basi tecniche.
Questo concetto vale per ogni tipo di compontente tecnica, un’altro esempio può essere le uscite alte, è inutile fare dei cross dal fondo a un portiere che non ha le basi ben formate del gesto tecnico che deve fare.
E’ molto più opportuno lanciare la palla con le mani più lentamente e correggere gli errori che nel frangente il portiere sta facendo.
Ovviamente tutto questo a livello di giovanili dove si ha più tempo a disposizione per migliorare la componente tecnica e dove non c’è l’assillo del risultato a tutti i costi.
Se parliamo di prima squadra specialmente se le sedute di allenamento sono 2 o 3 a settimana è impensabile di poter curare l’aspetto tecnico con molta pazienza in quanto il tempo a disposizione è molto poco.
Può capitare specialmente nei portieri juniores aggregati alla prima squadra che ci siano delle lacune tecniche, in questo caso la cosa secondo me da consigliare è quella di guardare i portieri più esperti e imparare piano piano da loro senza alcuna fretta.
Il miglior modo per imparare è guardare qualcuno che è gia capace di fare una cosa e ricalcare nel modo più simile possibile lo stesso gesto svolto.
faccio parte di una piccola scuola calcio. Ho 43 anni e da circa tre anni mi occupo dei portieri fino alla categoria allievi. Preciso che in passato ho giocato a calcio 1^ Cat. anni 86-87-88 nel ruolo di difensore centrale. Si capisce che sono partito con nessuna esperienza nel campo del n.1. Questa attività via via mista appassionandosempre dippiù. Per questo mi sono abbonato al sito “Portieri di Calcio”, che sinceramente mi ha molto aiutato,partecipando ai 3 corsi on-line indetti dal medesimo. Da poco ho scoperto il tuo sito da cui sto appendendo altri suggerimenti molto utili, soprattutto per le mie carenze nel vissuto da portiere. mi applico molto in quello che faccio e trovo gli articoli molto istruttivi. Grazie per la conferenza, ci sentiamo ancora sicuramente