Dopo aver letto tutto questo articolo scoprirai un aspetto mentale che riguarda un portiere di calcio e che a mio avviso fa una grande differenza durante non solo una partita di calcio ma in tutto il campionato.
C’è un aspetto durante una partita che può diventare il nemico numero uno per un portiere ed è quello di pensare…
Un portiere durante una partita non si può assolutamente permettere di eseguire un intervento pensando che deve fare quell’intervento, ti faccio un esempio pratico, su un uscita alta l’esterno avversario è in procinto di eseguire un cross, se il portiere dentro di se comincia a pensare razionalmente che deve uscire, e tutti pensieri simili al 99% quello che succederà è che il portiere rimarrà inchiodato sulla linea di porta e nell’1% di possibilità che esca il rischio di intervenire in modo goffo e sbagliare l’uscita è alto, e anche se dovesse in un modo o nell’altro uscire bene prima o poi un errore lo commetterebbe, su questo non ho dubbi.
Questo concetto vale per tutti gli aspetti a partire dal momento in cui si entra nello spogliatoio, questo modo di pensare deriva da un insicurezza che il portiere ha e per colmare questa insicurezza il portiere continua a pensare a quello che deve fare pensando così di averne il controllo, ottenendo l’effetto contrario.
Sono certo che mentre stai leggendo questo articolo stai notando di avere gia vissuto questa esperienza fastidiosa in prima persona e magari vorresti sapere la soluzione a tutto questo.
Il portiere di calcio quando scende in campo deve giocare pensando di aver fatto tutto al massimo in settimana e il pensiero che deve avere è quello di fare bene tutto quello che c’è da fare cercando di sbagliare il meno possibile, non deve pensare al fatto che se c’è cross lui deve uscire bene questo deve essere automatico.
Pensare in questo modo porta il portiere a scendere in campo con la giusta tranquillità e fiducia nelle sue possibilità, molto probabilmente se gia non lo sai c’è un modo per permettere al tuo portiere di entrare in campo in questo modo con la massima serenità.
Non smetterò mai di premere su questo argomento che è la chiave di tutto, diminuisci le pause durante i tuoi allenamenti, rendi l’allenamento attivo, vivo, intenso, stimola sempre il portiere a dare il massimo a stare concentrato al massimo.
Nota bene che per pensare io intendo non che non debba pensare a cosa fare durante la partita che deve giocare, è importante che il portiere pensi prima della partita a cosa deve fare a come si deve posizionare in alcune situazioni in base anche ai consigli del mister, ma è altrettanto importante che una volta sceso in campo la mente sia libera senza pensieri limitanti.
Grazie Mario per tutti questi consigli, che potrebbero anche apparire scontati, ma riflettono l’esperienza di chi tra i pali ci vive almeno una volta la settimana. Ciò che dici è molto giusto, e ribadisce l’importanza che hanno sulla preparazione sia l’aspetto tecnico, mediante l’applicazione ripetuta delle tecniche fondamentali, ma anche e soprattutto il saper comunicare all’allievo, durante l’allenamento, quei concetti e quei “ragionamenti” che in partita non avrà il tempo di ponderare. D’altra parte, questa è anche la mia esperienza di quando – tanti anni fa, ohibò – lavoravo col mio preparatore, che mi ha insegnato tutto e mi ha fatto fare il salto di qualità.
Mario, innanzitutto ciao.Riguardo questo argomento importantissimo, in quanto fà la differenza tra il portiere normale e quello buono sul serio,non sono d’accordo che basti tenere alto il livello di impegno e di attenzione in allenamento per trovare la serenità. Ci sono portieri che si impegnano all’inverosimile in settimana ma che non rendono con continuità in gara.A mio avviso la serenità in situazioni importanti e di responsabilità ( come la partita) dipende da come si è vissuti in famiglia da piccoli , da quale filosofia di vita si è sostenuti e dal lavoro su se stessi per cambiare le situazioni emotive che ci muovono dentro in alcuni momenti particolari. Lavoro difficile che pochi approfondiscono e che non può essere legato solo al momento dello sport, ma chi si mette in questa ottica può diventare grande, come grande è stato Zoff. Saluti cordiali.
Per Massimo: Io penso che nulla sia scontato, tutto può essere sempre utile e questo è un aspetto secondo me molto importante..grazie per il tuo intervento..
Per Vittirillo: Questo articolo è tratto dalla mia esperienza personale ed è un esperienza che ho vissuto sulla mia pelle e ti assicuro che di momenti duri ne ho incontrati parecchi, penso che di Dino Zoff ce ne sia stato uno ed è un altro pianeta, è vero che c’è che si impegna all’inverosimile e la domenica ha difficoltà, ma secondo il mio punto di vista dipende da come si lavora in allenamento, se si lavora bene con concentrazione, impegno ed intensità con delle esercitazioni che hanno degli obiettivi ben precisi, alla lunga questo paga e con le prestazioni si trovano serenità e tranquillità che danno più certezze al portiere,
io credo molto nel lavoro ma quello fatto bene con criterio, certo che se un portiere in settimana lavora come un mulo senza però curare tutti i minimi particolari è normale che incontrerà sempre delle difficoltà. grazie per il tuo intervento che ha aperto un mini dibattito..:-) Saluti, Mario
sono d’acordo serenità interna, lavoro settimanale ma con voglia di divertirsi anche se duro sono due fattori molto importanti per me e la concentrazione completa durante la partita permetteranno al di là del valore sin golo di esprimersi al meglio ciao Mario grazie