
In questo articolo ti voglio parlare dell’importanza di allenare i portieri sulle uscite alte e di come variare questo tipo di allenamento per non scadere nella noia.
Come spesso specificato l’uscita alta è un aspetto che si può apprendere e non esistono portieri che non possono migliorare su questo aspetto,
mi è capitato spesso di iniziare le stagioni come nuovo preparatore in una società e sentire gli allenatori dirmi che i portieri riconfermati dall’anno precedente non uscivano.
Indagando più in profondità poi scoprivo che i preparatori precedenti dedicavano poco tempo a questo aspetto se non addirittura nessun allenamento, oppure allenavano le uscite alte lanciando la palla con le mani.
Ecco se proprio devo fare un appunto per me se lanci la palla con le mani non stai allenando le uscite alte in modo che si avvicina al situazionale ma al massimo stai allenando la tecnica sulle uscite alte che è completamente un’altra cosa.
Allenare le uscite alte significa mettersi a fondo campo e calciare con i piedi, questo perché la prospettiva, la velocità del pallone e la lettura del tempo, sono completamente diversi che lanciare la palla con le mani e quindi tutto questo è molto lontano dalla realtà che vive un portiere.
Altro aspetto è che nell’allenare le uscite alte bisogna tenere in considerazione anche che il portiere durante la partita ha degli avversari dentro l’area

e quindi un altro aspetto importante è che durante l’allenamento sulle uscite alte devono esserci degli uomini in movimento che possono tranquillamente essere i portieri che in quel momento non lavorano.
Se proprio poi vogliamo aggiungere un ulteriore difficoltà si possono utilizzare delle sagome gonfiabili di altezza di 2 metri che unite agli uomini in movimento creano ancora più ostacoli al portiere, queste si possono trovare online a poche centinaia di euro se la società non ne è provvista.
Ovviamente se vedi che hai portieri che sono in grande difficoltà sulle uscite alte e nella lettura del tempo, inizialmente si possono fare i cross anche senza avversari e aggiungere gradualmente le difficoltà in base ai miglioramenti che vediamo.
All’inizio la cosa fondamentale da curare è il posizionamento, soprattutto in base a chi calcia, ovvero se questo è destro o sinistro e la postura di partenza, poi piano piano una volta acquisite queste basi si può aggiungere sempre più difficoltà.
Una difficoltà può essere che per esempio siamo sul fondo, ci spostiamo con il pallone e in base a come siamo posizionati per esempio se calciamo di destro o sinistro il portiere dovrà cambiare la sua posizione e poi andremo a calciare,
per esempio se sono destro in partenza simulerò di voler calciare con il sinistro per poi rientrare sul mio piede preferito e calciare con quello, poi puoi usare anche la tua fantasia e usare altre varianti.
Per concludere come specificato in realtà nulla può sostituire la reale situazione di gioco che è la partita, nel caso delle palle alte in allenamento, sicuramente questo aiuta il portiere nella lettura delle traittorie,
tuttavia con questo allenamento possiamo aiutare il portiere ad avvicinarsi il più possibile a queste situazioni in modo da farsi sempre trovare preparati.
