
In questo articolo voglio parlarti dell’allenamento dei portieri sulle uscite alte e su quanto sia importante lavorarci costantemente.
Le uscite alte sono un aspetto molto delicato nel portiere di calcio perchè oltre all’aspetto tecnico incidono molto anche su quello psicologico, soprattutto nei giovani portieri, che possono subire un impatto emotivo molto forte soprattutto dopo un errore e che potrebbe portarli poi ad avere paura di uscire.
Per questo, soprattutto nei settori giovanili, è importante non traumatizzare i portieri dopo un errore su un’uscita alta perchè è una cosa che potrebbero portarsi avanti anche in età adulta limitandoli su questa gestualità.
Tornado al discorso uscite alte, per me esistono due tipologie di portieri, quelli che hanno dentro questo gesto naturalmente e non necessitano di una grande focalizzazione sull’allenamento
e altri portieri che necessitano di un allenamento costante perchè hanno bisogno di allenarsi nella lettura delle traiettorie e abituarsi alla presenza degli avversari e senza questo perdono l’abitudine a farlo.
La pima cosa da andare ad allenare per questa gestualità è sicuramente la tecnica, che richiede una grande attenzione soprattutto nei settori giovanili perchè comprende un livello di coordinazione molto elevato.
Tuttavia anche nelle prime squadre è importante curare la tecnica perchè ancora oggi vedo portieri adulti che per fare un esempio, vanno in uscita alta e atteranno con entrambi i piedi, cosa che ritengo sbagliata soprattutto su cross che sono lontani dalla propria posizione.
Per allenarla nelle prima squadre si può farlo attraverso il riscaldamento, quindi come preparazione per il successivo lavoro sulle palle alte.
Altra cosa fondamentale secondo il mio punto di vista è che il vero lavoro sui cross è quello dove il portiere riceve cross calciati del fondo e non lanciati con le mani, che come detto quello è un lavoro di riscaldamento.
Se vogliamo che il portiere di abitui a leggere le traiettorie, non possiamo pensare che possa farlo su cross fatti con le mani, perchè sia la velocità della palla che la prospettiva sono completamente diverse e sono poco reali.
Altro aspetto che è molto semplice da intuire, è che per rendere al massimo reale il lavoro sulle palle alte devono esserci degli ostacoli come possono essere sagome o gli altri portieri che non lavorano e fanno movimento.
Il miglior connubio è avere sia le sagome, che gli altri portieri che fungono da attaccanti, in modo da rendere veramente reale e molto vicino alla gara la situazione di uscite alte.

Altro aspetto fondamentale da curare nell’allenamento del portiere è il posizionamento di partenza che dovrà cambiare a seconda della posizione della palla e soprattutto del piede di calcio di chi effettua il cross.
Questo può sembrare l’abc ma vedo costantemente portieri che sbagliano totalmente la posizione di partenza prima di effettuare un’uscita alta.
Per esempio sulla posizione di partenza vedo portieri che si posizionano sul secondo palo e non a centro porta, anche in questo caso secondo il mio punto di vista è un errore in quanto poi si farà fatica ad intervenire su cross che arrivano sul primo palo.
Oppure viceversa vedo portieri che stanno troppo schiacciati sul primo palo lasciando totalmente scoperto il secondo palo, per questo per me la posizione migliore è sempre quella di stare a centro porta.
Sulla posizione di partenza sulle uscite alte un altro dettaglio fondamentale è che il portiere non deve mai essere con le punte rivolte verso il pallone, in quanto in caso di cross sul secondo palo, farà molta fatica poi a girarsi per effettuare il movimento corretto.
La posizione corretta dei piedi secondo il mio punto di vista è quella che permette al portiere di poter intervenire sia su cross che arrivano sul primo palo che sul secondo palo, quindi dovrà assumere una posizione intermedia.
Per concludere ritengo che non esistano portieri non bravi sulle palle alte ma portieri più predisposti e portieri che hanno la necessità almeno una volta la settimana di allenarle,
per abituarsi alla lettura delle traiettorie che poi è ciò che fa la vera differenza, poi è ovvio che un portiere alto 1,70 anche se alleniamo le palle alte, farà comunque fatica ad uscire sulla testa ad un avversario alto 1,90 cm ma questo è un discorso diverso che non riguarda l’allenamento.