Nell’allenamento dei portieri è molto importante soprattutto a livello di settore giovanile l’allenamento sulla coordinazione, è fondamentale quando alleniamo questa compontente valutare il livello di capacità di coordinazione dei portieri che stiamo allenando.
Potrebbe essere che alcuni portieri che alleniamo siano più coordinati di altri e gia riescano ad eseguire esercitazioni di coordinazione che per altri sono molto complesse, quindi è necessario che il preparatore dei portieri capisca il livello di preparazione dei portieri e inizi con proporre esercitazioni più semplici per poi aumentarne la difficoltà con l’andare del tempo.
Secondo me è inutile proporre esercitazioni ad un livello avanzato quando magari i portieri che alleniamo ancora non hanno appreso bene quelle di base, come sempre deve valere il concetto della gardualità nelle esercitazioni che proponi.
Devi stimolare i portieri che incontrano maggiori difficoltà nell’eseguire le esercitazioni di coordinazione a guardare quelli un più abili in modo da avere un esempio pratico a cui possono ispirarsi e modellare immediatamente, sicuramente con il tempo questi gesti coordinativi verranno assimiliati e diventeranno automatici per i portieri e potrai così passare al livello di difficoltà successivo.
E’ importante anche a livello psicologico non fare mai sentire i portieri che sono più in difficoltà inferiori a quelli magari più capaci ma invece fargli capire che con impegno e applicazione anche loro potranno arrivare a dei buoni livelli, ricordando che anche quelli più capaci che magari sono più grandi di età hanno incontrato le stesse loro difficoltà all’inizio.
Per questo ritengo che sia importante nel limite del possibile allenare i portieri a seconda delle categorie, quindi pulcini e esordienti insieme, giovanissimi e allievi insieme e quelli della juniores con quelli di prima squadra perchè ogni età ha il suo percorso e le sue tappe da raggiungere.
Ciao Mario, hai toccato un tasto di fondamentale importanza nell’allenamneto del settore giovanile, e sono d’accordo con te nei vari raggruppamenti dell’età dei “portierini”. Bisogna andare per gradi e valutare il livello di abilità che hanno i ragazzi nello svolgere esercizi dove viene maggiormente coinvolta la componente coordinazione. Il problema; se così si può chiamare, potrebbe esserci se nel gruppo portieri della stessa età c’è molta differenza nella coordinazione, a quel punto programmare esercizi molto differenziati nella stessa seuta di allenamento tra i giovani diventa un pò impegnativo.
Ciao Mario.
Concordo, in particolare nell’ultima parte e sono anche d’accordo con Robbie, va’ bene così. A presto Antonio.
Ciao Mario , sono come al solito d’accordo con te.
Un’altro problema che io ho riscontrato, che purtroppo è molto diffuso anche tra gli adulti evidentemente sottovalutato nell’età di formazione nella scuola calcio,è il cosiddetto lato debole del portiere…mi spiego meglio, gli esercizi da un lato vengono fatti con tecnica sopraffina e dal lato opposto con gesto tecnico scadente provocando spesso piccoli traumi come ad esempio la borsite ect ect..allora ti chiedo questo è un problema di lateralità che spesso si cerca di correggerlo ma con scarsi risultati cosa si puo fare in merito? Basta eseguire piu ripetute sul lato debole e meno su quello forte? Oppure esiste un vero e proprio metodo induttivo? Ti premetto che io ho sempre allenato portieri adulti e da quest’anno ho iniziato anche con i piccoli della scuola calcio (esordienti ). PAOLANA CS.
Ciao a tutti. Si la suddivisione fasce di età in linea di massima, da tenere presente anche da quanto tempo i giovani sono seguiti da un preparatore il secondo anno di esordiente può stare benissimo con il primo anno di giovanissimi ecc. Ottimo lo strumento in foto ( scala veloce o speed ladder) per una rapido apprendimento motorio arti inferiori e coordinazione generale, quando inizio con questo strumento con dei nuovi giovani invito sempre un portierino già abile, lui si diverte xkè fà da maestro nel contempo enfatizzo che precedentemente aveva anche lui le stesse difficoltà e che con applicazione le ha superate. Ritengo utile nel settore giovanile stimolare i giovani portieri che abbiano acquisito una buona tecnica a scendere di categoria di tanto in tanto per far vedere i progressi che si ottengono con il lavoro(gioco) ai loro colleghi + piccoli. Alla prossima
Ciao Mario concordo con te con le fasce di eta’che puoi raggruppare negli allenamenti ma il tempo purtroppo non e molto e ti preciso che io ho preteso di allenarli 2 volte con me e una volta con la squadra lo ritengo più utile ma allenando l agonismo e i portieri facendo campionati regionali altri provinciali secondo me se non si in grado di essere buoni atleti già di base non si può ricavare niente da altri non credo si possa migliorare se un ragazzo non e proprio portato
ciao Mario concordo con la fasce di età, io o due portieri età 99 sono come da 1°anno nono risco a migliorare la fase cordinativa cosa posso fare per questa facia d’età
Se Mario permette,vorrei provare a dare una risposta all’amico francesco serpa della Paolana.Per quanto ne so, dal basso della mia esperienza, quasi tutti i nostri portieri hanno problemi per quanto riguarda le capacità coordinative e sicuramente la causa è da ricercare nello scarso lavoro fatto in proposito nelle cosiddette “Scuole calcio” dove, difficilmente si trova un preparatore dei portieri., perchè se in promozione o eccellenza arrivano portieri under o adulti che non riescono a coordinarsi nei movimenti, anche i più semplici, il problema è sicuramente a monte.Per quanto riguarda il lato debole che, porta a borsiti ed altro, in base alla mia esperienza, purtroppo l’unico sistema è quello di far ripetere, prima lentamente, più volte l’esercizio sul lato debole, curando la postura e la tecnica,partendo dalle basi e facendo partire il portierino da seduto,poi in ginocchio e poi, una volta acquisito il gesto , in piedi. Una cosa che può aiutare è individuare il cosidetto “occhio dominante” che spesso ,per comodità istintiva dell’atleta, influenza negativamente il gesto tecnico, determinando delle sostanziali differenze tra i due emisoma,che col tempo rendono sempre più insicuro il nostro portierone. Spero di essere stato utile e vorrrei l’opinione di Mario in proposito. Buon lavoro.
Pienamente d’accordo . Grazie dei tuoi consigli e dico anche agli altri nostri amici che con i più piccoli c i vuole molta pazienza , ma che bisogna sempre insistere, stimolarli ed complimentarli
Per robbie: Su questo ti do ragione, se c’è troppa differenza tra portieri della stessa età quello che si potrebbe fare è usare come modelli quelli più avanti con la coordinazione e spronare quelli più indietro a raggiungere anche loro quel livello ricordandogli sempre che le loro stesse difficoltà le hanno avute anche quelli più bravi. Secondo me questa è una buona strada..;-)
Per Antonio: Bene mi fa piacere che siamo sulla stessa onda di pensiero! 😉
Per Francesco: Premetto che tutti i portieri hanno da sempre un lato più forte e uno più debole, se però la differenza di capacità di tuffo è troppo evidente per migliorare questo aspetto si possono fare varie cose,
fare ripetere tante volte il tuffo dal lato debole secondo me non serve se si ottiene sempre lo stesso risultato, in questo modo il portiere ripeterà più volte sempre il gesto sbagliato,
quello che puoi fare è fare notare allo stesso portiere in che modo si tuffa sul lato più forte, che movimenti compie e farglieli ripetere anche sul lato debole,
è come quando si vuole imparare a calciare di sinistro quando il piede di calcio è il destro, quello che faccio fare io è fare memorizzare al portiere come si coordina per calciare di destro e fargli ripetere con la stessa coordinazione che si usa per il destro per il piede sinistro,
quindi anche nel tuffo, anche tu nota cosa fa di diverso il tuo portiere nei 2 tipi di tuffo e cerca di farlo notare anche lui e con la ripetizione secondo me puoi ottenere dei buoni risultati. 😉
Per Marco: Ottimo secondo me lo speed ladder e anche il tuo modo di lavorare! 🙂
Per Silvio: Bisogna capire cosa ritieni per portato, alla base ci deve essere la voglia di migliorarsi questo è ovvio se c’è quella secondo me si possono ottenere dei buoni miglioramenti da chiunque anche un minimo miglioramento può essere un grande successo! 🙂
Per Mario: Puoi cominciare a fare nella fase coordinativa delle esercitazioni più semplici, secondo me lo spedd ladder che puoi vedere anche nell’immagine è un ottimo strumento e puoi alternare esercitazioni più semplici a quelle più complesse io ti consiglio di procurartelo.. 😉
Ciao Luigi: Se vedi la risposta che ho fatto a Francesco puoi vedere cosa ne penso e sono molto d’accordo anche con il tuo metodo nel senso di fare partire il portiere prima da posizione più semplici e piano piano aumentare la difficoltà, sono d’accordo con te si può fare anche questo.. e sono d’accordo anche sul fatto che la coordinazione è una componente su cui si deve cominciare a lavorare gia in piccola età. 😉
Per Massimo: Di nulla 😉 certo sono d’accordo con te, bisogna sempre lavorarci e stimolarli a fare sempre meglio! 😉
Più che commento, vorrei porre una domanda: ho un figlio 2002 che è al primo anno di pulcini e fa il portiere nella sua squadra; chiedo se a questa età si può incominciare a impostarli come portieri o sono troppo piccoli. Grazie
Caro Fernando certamente possono già iniziare fermo restando che bisogna proporre la propedeutica adatta e con un allenamento integrativo e non sostitutivo dei soliti due che fanno con la squadra anche se vuole fare il portiere è necessario per un armonico sviluppo motorio che giuochi anche in altri ruoli. Bye Bye
Io ho difficolta a parare sul lato sinistro che posso fare per colmare questa lacuna?
Ciao dovresti dirmi nello specifico quel è il problema per poterti aiutare.