Nell’allenamento dei portieri un aspetto fondamentale è la posizione che il portiere deve tenere rispetto alla palla e i tempi che il portiere deve avere rispetto a quando sta per ricevere una conclusione in porta.
Spesso si vedono portieri che prendono gol evitabilissimi perchè quando parte il pallone su una conclusione a rete, loro sono ancora in movimento e vanno incontro alla palla facendosi sorprendere, quando se solo si fossero fermati al momento del tiro con i tempi giusti avrebbero potuto eseguire un intervento semplicissimo e senza nessun patema.
Questo per dire che durante un allenamento il preparatore dei portieri deve curare molto questo aspetto che è veramente determinante, nota durante gli allenamenti quando il tuo portiere è ancora in movimento mentre tu stai calciando e correggilo subito perchè questa è una base fondamentale e determinante per la crescita e il miglioramento di un portiere, quando tu stai calciando, il tuo portiere deve essere fermo in attesa del tuo tiro!
Un esercitazione che puoi fare per migliorare questo aspetto ancora prima di eseguirlo nelle tue esercitazioni è quella di fare avanzare il portiere verso di te e al momento che tu ti stai preparando per calciare richiedere al portiere di fermarsi e mettersi in posizione di attesa per ricevere il tiro, così da abituarlo a eseguire questo movimento con il tempo in modo automatico.
Tutto questo perchè se si eseguono esercitazioni senza tenere in considerazione questo aspetto non si cura neanche la tecnica di base e la coordinazione.
Un altro aspetto veramente importante è la posizione che il portiere deve tenere verso chi calcia chiudendo bene la bisettrice posizionandosi correttamente rispetto alla porta e alla palla, per questo sono molto utili esercitazioni che richiamano situazioni reali di gioco, ti faccio un esempio:
Portiere in porta che esegue delle prese alla figura chiamata del preparatore posto dentro l’area con i palloni all’altezza del dischetto del rigore spostato verso destra alla chiamata del preparatore il portiere effettua un incrocio passo e una volta che ha trovato la posizione ed è ben fermo, il preparatore dei portieri può calciare.
In questo modo solo con un esercitazione si può migliorare l’aspetto posizionamento rispetto alla palla e il rimanere fermi al momento del calcio.
Ciao Mario. Sono d’accordo, non dimentichiamo però che un portiere tropo statico è un facile bersaglio. Io credo che il portiere deve essere sempre in movimento, magari con” piccoli spostamenti “atti a perfezionare il suo piazzamento, in modo da creare qualche problema a chi tira in porta. Lo spostamento in avanti del portiere prima della parata serve a costringere l’attaccante all’errore (restringimento dello specchio della porta). Da qualche tempo sto usando la macchina spara palloni ,che non è un macchina da guerra come è stata da poco definita da Manninger, certo bisogna usarla con attenzione.Durante le mie sedute di allenamento pretendo dai portiere di uscire incontro alla palla. Qualche buon risultato lo sto ottenendo. A presto Antonio
Ciao Antonio, sono d’accordissimo con te sul fatto che bisogna chiudere lo specchio della porta a chi tira, ma nel momento in cui l’attaccante sta per calciare il portiere deve essere fermo altrimenti viene preso in controtempo e prende gol 9 volte su 10 a meno che non viene colpito dall’attaccante.
CIAO MARIO, SCUSA IL MIO ITALIANO NO E IL MIGLIORE, IO SONO DACORDO CON TE IL PORTIERI DEBE TENERE IL PIEDI IN TERRA (PUNTA DEI PIEDI) AL MOMENTO CHE IL ATACANTE CALCIA PER FARE LA SPINTA VERSO IL PALLONE, SI PO ANCHE LAVORARE COME CAPIRE DOVE PO CALCIARE, ME E UN ALTRO DISCORSO.
Ciao Mario. Io la penso come te, ok va bene avanzare x chiudere lo specchio, però al momento del tiro deve essere fermo, sulle punte ed in posizione di parata, in più secondo me deve guardare anche la posizione del corpo dell’attaccante x capire con quanta forza sta x calciare in porta. Ma di esercizi video non ne hai più trovati?
Sono pienamente in sintonia con le considerazioni espresse nell’articolo. Credo, tuttavia, che sia indispensabile non solo curare i tempi dello spostamento e dell’arresto in relazione del tiro ma anche la distanza tra un anca e l’altra che a mio parere non deve superare in un portiere adulto la forbice tra 15/20 cm. Curo molto questo aspetto posturale negli allenamenti con i miei giovani portieri.
Saluto tutti i colleghi che scrivono su questo prezioso portale. Un complimento alla redazione
Mario io sono in parte d’accordo con te, ma questa tua considerazione non deve valere sempre, ora mi spiego meglio. E’ chiaro che su tiri dalla corta media lunga distanza il portiere deve cercare di stare in posizione sulle gambe in modo corretto, ma ti faccio un esempio: guarda questo video http://www.youtube.com/watch?v=7eMq60fOICk, al minuto 0,55 Fontana cerca di coprire più specchio possibile andando in tuffo parallelo al tiratore. Per me quì ha effettuato un movimento corretto poichè konkè era in posizione di tiro al volo e il poirtiere si trovava in leggero ritardo percui doveva coprire più spazio possibile tuffandosi “alla cieca” o se preferisci “facendo Tarzan”, come dice il mio mister….
Pienamente d’accordo con il tuo articolo!! trovare sempre la giusta posizione trasforma un portiere medio in un buon portiere!!!
grazie di tutto.
anche se la mia esperienza non è paragonabile alla vostra, sono convinto che la ragione sia di entrambi…..cerco di insegnare ai miei allievi a restare in piedi fino all’ultimo per capire la corretta traiettoria del pallone e di andare incontro al pallone per chiudere lo specchio della porta. Comunque visto che la mia esperienza da preparatore di portieri è appena cominciata accetto tutti i consigli! grazie
ciao Mario, hai sollevato un argomento davvero molto interessante ed importante, mi trovi del tutto in sintonia con quello che hai detto e, con quanto riferito da altri colleghi nei loro interventi. Il pizzamento per i portieri di oggi, spesso altissimi e poco agili, è una dote irrinunciabile……….. i miei stanno allungandosi; insisto parecchio sugli spostamenti laterali facendomi seguire con palla al piede e cambiando posizione repentinamente con l’aiuto degli altri portieri………..Tanti saluti e complimenti sempre.
ciao Mario come al solito sei stato abbastanza chiaro nella tua eposizione ho tanto da imparare sono al primo anno e lo sto facendo per una passione nata in quanto ho passato tanti pomeriggi a seguire mio figlio dai giovanissimi alla serie d e ora sto dando una mano a una squadra del mio quartiere grazie di cuore.
sono daccordissimo con mario sul fatto che il portiere al momento del tiro,o meglio della calciata,devono essere fermi,soprattuttoper un adeguata risposta motoria allo stimolo esterno.Non esistono parate d’istinto, ma parate , o meglio gesti tecnici,che si adeguano allo stimolo e che fanno parte del bagaglio d’esperienza del nostro portiere .ecco perchè secondo il mio modestissimo parere ( allenotra i dilettanti e sono un dilettante) è importante abbinare la tecnica di base al situazionale, abituando il Nostro all’adattamento continuo…infatti in allenamento, ai miei portieri dico che l’esercizio finisce quando la palla va fuori o viene bloccata,proprio per abituarli all’imprevisto ( lavorando molto su Reattività e Rapidità).Quind concordo con te Mario: fermi al momento della calciata,in quell’attimo di tempo chiamato “latenza”…buon lavoro
perfettamente daccordo con te..grazie di tutto.simone
sono daccordo con te ,i movimenti devono essere precedenti alla parata altrimenti spesso i portieri si fanno trovare in contrattempo… diverso è il discorso sulle deviazioni,cambidi traiettoria , solo conl’allenamento e l’esperienza il portiere saprà dove piazzarsi… graz5e per le dritte
ciao mario .. sono d’accordo con tè, il portiere deve stare fermo nel momento in cui l’avversario calcia, altrimenti vi è il forte rischio, che venga preso in controtempo..giusta osservazione sulla bisettrice, questo è un aspetto fondamentale…. apliccata correttamente
si evitano tanti pericoli..
Ciao Mario e colleghi, sono d’accordo con te io alleno portieri di calcio femminile in una squdra di serie A il Venezia. Avevo qusto problema con il primo portiere che fa parte anche della rosa della nazionale, lei usciva chiudeva ma aticipava sempre il tiro con il tuffo o si trovava in movimento al momento del tiro e 9 volte su 10 prendeva gol. Lavorando con esercitazioni e simulazioni di gioco e facendola concentrare a guardare i movimenti dell’attaccante quando sta per calciare a inparato addesso a stare ferma e a mettersi giusta sulla bisettrice della palla. E un’ atra cosa l attaccante quando si trova davanti un portiere che resta fermo fino all ultimo ed è sulla bisetrice giusta si trova molto più in difficoltà lui a fare gol. Ciao e buon lavoro a tutti.
Ciao Mario,
al momento del tiro dell’attaccante il portiere deve essere fermo altrimenti e’ morto.
A mio parere deve anche essere con i piedi ben aderenti a terra e non sulle punte perche’ ha meno stabilita’ ed e’ piu’ facile essere sorpresi.
Un portiere ben posizionato non deve fare un tuffo da record del mondo ma deve essere solo veloce compiendo un tuffo di due tre metri.
Non serve un portiere che sia forte fisicamente ma mal posizionato ,meglio uno con meno forza ma che sa dove stare.
Quest’ultimo parera’ molto piu’ dell’altro e senza fatica.
Mi dai un tuo commento sul fatto che un portiere deve stare o meno sulle punte?
Sono perfettamente in sintonia con il commento di Antonio. Ciao Mario
Sono contento che siamo uniformi su questo argomento che è fondamentale.
Per quanto riguarda la domanda se è meglio che il portiere stia sulle punte secondo me è importante che il portiere non stiamo proprio con le piante dei piedi a terra perchè in questo modo è più facile che si sbilanci all’indietro quando riceve il tiro.
Per cui è utile tenere sempre una posizione che sia di attacco alla palla quindi con i talloni sollevati da terra..
Grazie a tutti dei vostri preziosi interventi! Un saluto, Mario