Oggi ti voglio parlare della struttura mentale di un portiere e degli atteggiamenti mentali utili da tenere per rimanere sempre concentrati durante una partita.
Il portiere di calcio è un ruolo completamente diverso da tutti gli altri e quindi anche la sua psicologia e diversa da tutti gli altri giocatori, da molti il portiere è visto come quello che deve parare e che non è utile alla costruzione di gioco della squadra, anche se non è così perchè il portiere in possesso di palla può diventare devastante se fa ripartire un azione dato che ha la visuale del gioco migliore di tutti.
Detto questo con questo post voglio parlarti della mentalità che deve avere un portiere e delle differenze che ci sono tra un portiere e gli altri giocatori.
Per fare il portiere è necessaria una dose di carattere e personalità sopra la media, questo perchè spesso un errore non viene perdonato e può costare caro sul risultato finale, il portiere non può mai dare nulla per scontato, una minima disattenzione può costare cara e a differenza di una punta i momenti di esaltazione sono davvero pochi,
nel senso che mentre una punta quando fa gol può sfogare la sua gioia ed essere festeggiato il portiere quando para un rigore o fa una grande parata deve rimanere freddo e concentrato perchè sa che fino a che l’arbitro non fischia la fine della partita non può mai rilassarsi.
L’errore più comune che un portiere può commettere è quello di sedersi perchè ha fatto una buona parata, quello che consiglio io a tutti i portieri è quello di pensare che quella grande parata dopo un minuto e forse meno viene dimenticata da tutti tranne che dal preparatore dei portieri 🙂 e se si commette un errore viene ricordato più quello che la parata, quindi è importantissimo “stare sempre sul pezzo”.
Per dirti una mia piccola esperienza personale quello che mi dicevo mentalmente per rimanere in partita dopo un grande intervento era che me la sarei goduta alla fine, il mio pensiero era di godermi quella parata alla fine della partita ma quello non era il momento perchè la partita era ancora da giocare, dovevo pensare al presente.
Ho capito nel tempo che quando mi è capitato di sedermi su una parata era perchè non avevo stima di me come portiere e perchè non mi sentivo preparato bene per quella gara e quindi per me quella parata era una cosa fenomenale non era una cosa normale, e quando vediamo un nostro intervento troppo fenomenale e continuiamo a pensare a quanto siamo stati bravi è il momento in cui faremo un errore perchè ci adagiamo.
Devi pensare che se fai un errore tutti si ricorderanno di quell’errore e non della grande parata quindi è fondamentale rimanere sempre concentrati, ricorda sempre questo al tuo portiere, ma facendogli degli esempi.
Un’ altra cosa che mi motivava a rimanere concentrato era di pensare a quanto sarebbe stato bello quando sarei tornato negli spogliatoi a fine partita felice e sereno perchè avevo fatto la mia buona prestazione ed invece il dolore di tornare in spogliatoio deluso e amareggiato con gli occhi puntati addosso per un mio errore mi spingeva a stare concentrato.
Fai questi esempi al tuo portiere, a quanto è bello tornare al martedi al campo ad allenarsi tranquilli perchè si è dato il proprio apporto e arrivare con il sorriso sulle labbra in contrapposizione al dolore di tornare al mertedi con quel fastidio dentro perchè non si sa di non aver fatto bene.
Poi ovviamente i martedi in cui si torna al campo dopo un errore non si possono evitare perchè capiteranno sempre però io questa cosa la utlizzavo come motivazione per rimanere in partita sempre e magari ti può essere utile come atteggiamento mentale.
La parata secondo me deve avere il giusto peso e ripeto va goduta quando la partita è finita, durante la partita ci deve essere un solo pensiero, il pallone, dare le direttive ai compagni e contrastare gli attacchi avversari, per godersi i momenti belli c’è tempo dopo, penso che questo sia un ottimo modo per non sedersi e rimanere concentrati.
Sono pienamente d’accordo. Sono tanti i portieri, anche in serie A, che si mettono a sedere e di deconcentrano dopo una grande parata. Ai nostri portieri, inoltre, dobbiamo insegnare anche a non “sedersi” dopo un errore. E’ in quel momento che il portiere deve saper tirare fuori tutta la sua personalità e la sua forza mentale per non sbagliare più.
Eh si Mario sono in sintonia con il tuo commento di fatti ho avuto dei ragazzi che in campo hanno fatto degli inteventi starorninari durante la gara per poi perdersi in errori banali.Difatti dico sempre loro che non bisogna mai rilassarsi mentalmente in quanto anche se non toccano un pallone voglio vederli uscire dal campo sudati dalla forte concentrazione psicologica di gara,allora penso che quello sia uno dei segreti che un portiere dovrebbe tener in mente.
Carissimo Mario la nostra è una conoscenzaa distanza come spesso succede nel web. Lo scorso anno ho allenato i portieri a Carpenedolo in Lega Pro 2 e quest’anno per ragioni lavorative sono alla Verolese società bresciana di serie D. Leggo spesso e con interesse i tuoi post e solo ora sono in grado di partecipare al “forum” con le mie impressioni. Sull’argomento in questione sono generalmente d’accordo anche se credo che è solo riuscendo ad interagire empaticamente con i propri portieri che si riescono a trasmettere le giuste sensazioni ed i giusti propositi. E’ necessarrio poi non dimenticare che ogni portiere ha differenti modi di affrontare l’impegno e spesso ci sono anche ragazzi a cui risulta naturale ridere e scherzare senza per questo sottovalutare l’impegno. In conclusione credo che generamente le tue indicazioni sono condovisibili maq terrei sempre nella debita ed importante considerazione il carattere e la personalità dei ragazzi per non ridurre le possibilità che questi possono garantire.Qualificare ciò che di buono ho, senza modifiche di carattere e consuetudini.
Grazie Mario e alla prossima.
Secondo me è giusto anche gioire dopo un grande intervento,nell’esaltazione possiamo trovare motivi per aumentare la concentrazione(ho subito critiche ingiuste e ora vi dimostro cosa sò fare).Secondo me viviamo di attimi e momenti sia negativi che positivi e quando prendiamo quello buono è giusto goderne appieno nell’immediato,perchè purtroppo col tempo le sensazioni provate si diluiscono.
Buondi’,
Partiamo dal presuposto che il portiere perfetto non esiste ,o che ci fosse noi preparatori a cosa serviamo?, Non tutti hanno la fortuna di avere in squadra elementi del calibro di Buffon con la sua personalita’, la sua grinta ,ed il suo temperamento e quindi noi umili preparatori ci troviamo a lavorare con ragazzi deboli sul lato mentale ,ma discreti sul lato fisico.Io personalmente dopo aver fatto i test di verifica per verificare i deficit del ragazzo agisco cosi.- Riunisco i tre portieri nello spogliatoio , chiudo la porta, ma prima di esporre i risultati dei test effettuati ed l’eventuali accorgimenti per poterli migliorare , chiedo ad ognuno di loro con quale mentalita’ vogliono iniziare questo cammino ,se solamente per perdere tempo o dimostrare attraverso i miei accorgimenti le loro effettive potenzialita’ ,perche’ io non alleno i portieri della domenica ,ma bensi’ ragazzi motivati , grintosi che vogliono dimostrare con i fatti le loro potenzialita’.-Dico loro che se vogliono migliorare le possibilita’ ci sono , oppure rimaranno sempre portieri della domenica.-
Perche’ il posto se lo aggiudica solamente colui che mi ha dimostrato durante la settimana di poterselo aggiudicare .-Solo cosi’ si instaura la mentalita’ vincente che sara’ la base di formazione caratteriale del ragazzo.-
Dimenticavo un ultima precisazione per concludere questo mio intervento, e che per completare il mosaico della formazione caratteriale del ragazzo ci deve essere la motivita’.-Perche’ io alleno portieri motivati, portieri che non abbiano tentennamenti nel vestire i colori sociali , perche’ se ci fosse questa esitazione ,e’ meglio che rinunci.- Ragazzi che vanno in campo per centrare i 3 punti ,affrontando le varie fasi della gara con la giusta determinazione e motivita’ che viene applicata in allenamento per il raggingimento del miglior risultato.- Questa e la mia filosofia di lavoro di gestione portieri, che applico ogni qualvolta che sono chiamato dalle societa’ per allenare i portieri .-Io lavoro Cosi’ .-
Condivido che la concentrazione sia una componente che in un portiere non debba mai mancare e personalmente io cerco di allenarla anche in allenamento. Poi credo che in una partita la bella parata ti aiuti a trovarla e non a sederti nel pensare che sei stato bravo ( questo era quello che succedeva a me quando giocavo). Son0 d’accordo anche, che quello che deve fare il preparatore, è di stimolare il portiere a non sedersi mai sulla bella prestazione fatta la Domenica, ma cercare sempre di migliorarsi.
Ciao Mario, condivido in pieno il tuo commento e soprattutto quello che dice Fabrizio Rappini(ai nostri portieri, inoltre, dobbiamo insegnare anche a non “sedersi” dopo un errore)perchè sbagliare è umano perseverare è diabolico.
Bisogna far capire ai nostri portieri che l’errore ci può stare l’importante e che quell’errore ci serva a far si che non se ne commettano altri.
Grazie Mario per quello che fai per noi. Ciao alla prossima.
Ringrazio tutti per i vostri interventi e per i contributi che date in più agli articoli, sono d’accordo pienamente con tutto ciò che avete aggiunto!