L’uscita alta è una delle componenti più importanti e allo stesso tempo complicate che sono richieste al portiere di calcio, questa difficoltà deriva da vari fattori, il primo in assoluto è la capacità di coordinazione che si deve possedere per effettuare questo gesto tecnico, in secondo luogo la velocità con cui viene calciata la palla e in terzo luogo il movimento degli avversari all’interno dell’area che danno disturbo nell’esecuzione, la situazione che sollecita specialmente l’ultimo caso sono le situazioni di calcio d’angolo.
Un altro aspetto di difficoltà è dato dagli specifici interventi che sono diversi tra loro, infatti le uscite alte si dividono in:
-Presa
-Respinta a 2 pugni
-Respinta con un pugno
E’ molto importante riuscire a capire nel giro di pochi decimi di secondo che tipo di intervento effettuare a seconda del tipo di pallone che viene calciato.
LA PRESA
Questo gesto su una palla alta viene di solito effettuato su palloni “morbidi” cioè palloni che non hanno una grande velocità e quindi facili da gestire in modo da essere sicuro di diventare padrone della palla.
LA RESPINTA A 2 PUGNI
Questo gesto tecnico viene effettuato su palloni TESI che arrivano con enorme velocità e quindi difficili da gestire con una presa, lo scopo principale di questo gesto tecnico è essere efficace e liberare l’area cercando di spedire la palla il più lontano possibile in modo da guadagnare campo.
LA RESPINTA A UN PUGNO
La respinta a un pugno viene di solito effettuata su cross che arrivano sul lato “cieco” cioè sul lato del campo che non vediamo, per esempio, se il cross arriva da sinistra il nostro sguardo è improntato verso sinistra ma la palla è indirizzata dalla parte opposta che noi in quel momento non vediamo in questo caso si effettua l’incrocio del piede più vicino alla palla, quindi se la palla arriva da sinistra si muoverà per primo il piede sinistro, dopo bisogna correre verso la traiettoria della palla e spingere col piede destro per fare una deviazione oppure in extremis un presa con caduta a terra.
ALLENARE LE USCITE ALTE
Per cercare di automatizzare il più possibile questo tipo di intervento c’è bisogno di un allenamento costante che abitui il portiere a intervenire con naturalezza sul pallone senza avere tentennamenti o indecisioni che come ben sappiamo sono il più grande problema che un portiere può avere.
L’uscita alta è una caratteristica fondamentale che un portiere deve possedere essa richiede una grande dose di coraggio senza il quale è difficile avere la meglio, tutto ciò infonde sicurezza ai compagni di reparto, un portiere che non esce non esprime potere ed è gravoso per la squadra, un mio parere è che se si deve prendere un gol su un uscita è meglio che succeda dopo essere usciti e aver mancato l’intervento che non uscire e permettere all’avversario di colpire indisturbato che è molto peggio.
Un fattore importante e non da trascurare è sicuramente il tono di voce con cui si chiama la palla, il tono deve essere sicuro e forte e deve essere effettuato non quando il portiere ha la palla quasi in mano, ma appena ha deciso di uscire cioè quando ha valutato la traiettoria, quello è il momento di effettuare la chiamata in modo da avvertire i compagni in tempo per potergli lasciare il pallone e proteggerlo da un eventuale attacco.
In questo modo con un tono di voce che deve far trasparire sicurezza e decisione e la chiamata fatta nel tempo giusto manderà un segnale inconscio ai suoi compagni che lui c’è e agli avversari che è inutile che vengano a saltare perché tanto sono tutte sue.
COSA FARE UNA VOLTA EFFETTUATA LA PRESA SU UN CALCIO D’ANGOLO
Una volta effettuata una presa su un calcio d’angolo la prima cosa da fare è guardare la disposizione dei compagni e vedere se c’è un compagno libero per lanciare un contropiede, se si vede che non ci sono compagni liberi è opportuno aspettare, fare salire la squadra, fare mettere tutti a posto e rilanciare.
Un errore da non commettere è quello una volta effettuata la presa di rilanciare velocemente con fretta riconsegnando la palla all’avversario e permettendogli di ripartire con un’altra azione d’attacco quando ancora i compagni sono al limite dell’area. Molto importante è fare un uscita non con il corpo dal lato da cui è arrivato il pallone ma bensì atterrare con il corpo verso il campo con un piede, così da essere più veloce nell’azione di rilancio.
Ciao Mario.Io ho una mia opinione in merito:
Se un portiere azzecca tutte le uscite alte, ha risolto 80% dei pericoli che arrivano nell’area di rigore.La prima dotte del portiere in questa particolare situazione è certamente la prestanza
fisica.Oggi la statura dei portieri e attaccanti si è notevolmente alzata e tutto deve essere proporzionato. Questa tecnica è fondamentale e deve essere allenata in tutte le sedute,come scarico, in particalare però nella rifinitura del venerdì. Saluti Antonio
Ciao Antonio, mi trovi assolutamente d’accordo con te! Un saluto Mario
Certo avere fisico aiuta, avere tempismo molto di più, molti portieri hanno paura ad abbandonare la porta, certo è che uscire e dominare l’area sulle palle alte oltre a togliere le castagne dal fuoco, aumenta la sicurezza del reparto, permettendo alla difesa di rimanere alta e non portarsi gli attaccanti in area………